martedì 24 giugno 2014

Mettere radici

Le vite vanno, scorrono. Gli anni passano e a un certo punto torni a confrontarti con un fatto che, qualche anno fa, ti ha fatto molto soffrire: ci sono storie impossibili da condividere perché non hanno un terreno comune in cui poter mettere radici. Tu, ragazza quasi trentenne, in preda a un amore insensato, ma allo stesso tempo autentico e profondo. Dopo 5 anni ti ritrovi a pensare che tocca a te mettere radici. Ne sei rimasta emotivamente inconsapevole in questi anni, ma pian piano la matassa aggrovigliata assume un ordine, cercato, voluto, difficile, agognato. 
Alle prese con la tua vita da significare, arriva il giorno in cui dici a te stessa che le tue scelte, seppur sofferte, hanno avuto un senso. Immediatamente anche il presente e il recente passato assumono un senso compiuto. 
Il desiderio di riaprire porte ormai chiuse è forte. Ma indietro non si torna, questa è la Vita. E finché capisci che qualcosa hai potuto imparare, allora va bene. Ti rendi conto di aver lasciato tracce dietro di te, nel bene e nel male. Insomma, ci sei stata e questo per te è importante.
Affiora un'esperienza fondamentale, che hai voluto cacciare via in questi anni, ma ora ti rendi conto di non poterlo fare: la devi accettare, devi amarla. Così per come è stata. È stata la situazione in cui più ti sei sentita sbagliata e contemporaneamente al posto giusto. Capire ora cosa puoi portare via con te è impresa ardua. Ma ora sai che avevi bisogno di quell'esperienza e hai dato la precedenza a te. Tu esisti, hai i tuoi bisogni, le tue passioni. Essere accogliente verso l'Altro, valore assoluto per te, può essere possibile solo se sai dove inizi e dove finisci tu. Disperdersi nell'Altro, invece, toglie l'opportunità di un incontro autentico.

Hai creduto alle esperienze che hai scelto di vivere. Hai creduto poi che queste esperienze non avessero più un senso per te. Oggi sai anche che ci sono esperienze che rifaresti, a distanza di anni, ripulendole magari di una serie di errori che ora vedi chiaramente. E sei felice di averle vissute. Questo vorresti dire con serenità a chi quelle esperienze ha condiviso con te, anche se ora non vogliono o non riescono a riaprire ponti di condivisione. Ci sei stata, hai scelto di starci e ora cominci a essere pronta per scegliere fino in fondo nuove occasioni, nuovi incontri. 
Mettere radici è indispensabile. Si riescono a mettere con serenità e libertà solo quando, però, si è in grado di non adattarsi a un esistente che ha il sapore di necessità e rinuncia, ma si riesce a scegliere con convinzione. Le radici non solo ancorano al terreno, ma facendolo danno possibilità di rigenerarsi ad ogni Primavera e di resistere nei lunghi Inverni.
E se tu, che magari stai leggendo queste mie parole, capisci che le tue radici ti sono costate molto ma sono state essenziali per sopravvivere, sappi che nuova Linfa può arrivare ogni Giorno e che nella Vita si può continuare a sentirsi vivi anche per ciò che si è vissuto, per ciò che le nostre radici possono continuare ad assaporare e non solo per il nutrimento che arriva con un nuovo Giorno e un nuovo Sole. Me l'ha insegnato lei, la giovane donna di cui sto scrivendo. L'ho conosciuta e io ci credo. Da lei ho potuto imparare molto.

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