giovedì 8 novembre 2012

Il corpo, questo sconosciuto maestro

Torno a casa dopo una lezione di Yoga. Che bello che è stato incontrare il mio corpo! Ogni volta è una scoperta. Arrivo, trafelata da lavoro e traffico, mi metto in una posizione comoda di meditazione, respiro e...lo spettacolo comincia! Lentamente senti i muscoli che si rilassano e con essi la mente. Riesci a scacciare piano piano i pensieri della giornata e ti senti. Come stai Manu oggi? Ascolta il tuo corpo, con lui puoi scoprirti fino alle viscere più profonde. E' facendo esperienza del proprio corpo che si capisce realmente che corpo, mente e anima sono un'unica entità. Continuo a chiedere alla mia maestra di Yoga, Nicoletta, se ha libri da consigliarmi. Lei mi suggerisce i titoli, io li compro...ma non li leggo sempre. Credo sia perchè ho voglia di scoprire la saggezza indio-orientale attraverso l'esperienza della conoscenza del mio corpo, che poi sono io. E imparare a leggersi, incontrare se stessi, è un'esperienza unica! Peraltro, e non a caso, ci sono ben pochi testi scritti sul tema. Non per niente la filosofia dominante di quella parte del mondo poggia sul paradigma dell'assenza di Maestri con la M maiuscola, privilegiando la saggezza che ognuno può raggiungere ricongiungendosi con sè, con il mondo e gli altri nel mondo. Detto da una pedagogista, sembra un'antitesi. Ma non è così. C'è modo e modo di insegnare e di imparare. Ci sono contesti per farlo. Questa è una forma possibile di setting pedagogico, che in Occidente esploriamo poco e che poggia su una struttura per cui il maestro, pur rimanendo in una posizione asimmetrica rispetto al discente, si tiene a distanza, ti indica possibilità di incontro con il tuo corpo, raramente corregge, perchè aspetta, senza fretta, che con il tempo, e aumentando la capacità di comprendere i messaggi del proprio corpo, la persona si corregga e impari qualcosa in più di sè. Ci vuole coraggio per aprire e sfogliare il libro che siamo. Io sto sperimentando che, a differenza delle possibili forme occidentali declinate allo psicologico, lo Yoga e il passare a trovare il proprio corpo ogni tanto, mi permette un'introspezione particolare. Meno invasiva e tutta trasparente. Sono lì, sdraiata in una sala in mezzo ad altre persone.  Ed è come se fossi sola con me stessa. A distanza, la voce guida di Nicoletta che con tono pacato e fermo guida le Asana da compiere...e io ci sono, mi sono incontrata.

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